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Il Palio dei Ciuchi a Carmignano |
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Le manifestazioni
popolari che divengono festività ricorrenti a varia
cadenza (annuale o pluriennale) ci rimandano a
tradizioni antiche e alla memoria di vecchie sagre
che associavano il più delle volte il sacro al
profano e si concludevano quasi sempre in piazza.
Musiche, canti, giochi, sfilate, processioni si
alternavano in uno o più giorni di festa e
costituivano un richiamo costante di gente, non solo
dei paesi interessati, ma anche delle zone
circonvicine.
La Festa del San Michele, nata in un contesto
prevalentemente religioso, abbina sicuramente
esternazione al di fuori del sacro. In un ragguaglio
di entrata e di uscita fatto tra il 1537 e il 1539
da "Giovanni detto Buriasse di Biasio di Carmignano…
camarlingo generale… del Comune di Carmignano" si
legge: "La cera della festa di San Michele L.13 S.14"
… "La collezione di detta festa L.1 S.13"
Tutta questa cera non poteva essere stata bruciata
in chiesa ma certamente aveva pure illuminato le
piazze e le strade del Castello per qualche giocosa
manifestazione.
La festa, come
oggi si celebra, fu istituita nell'anno 1932
dall'O.N.D. del Fascio di Carmignano, inizialmente,
come corteo delle rificolone poi come corteo
folcloristico al quale fu abbinata una corsa dei
ciuchi. Le autorità dell'epoca con l'intento di
coagulare consensi ed indirizzare verso mete
umanitarie le diverse entità esistenti sul
territorio carmignanese, cercarono di estendere alle
frazioni del comune lo spirito di questa festa tanto
che per alcune volte si ebbe la partecipazione,
certamente più imposta che sentita, di alcune
frazioni.
Come era prevedibile questa scelta ebbe breve durata
e si dovette ripiegare al più sentito agonismo
locale.
Carmignano, capoluogo che per motivi urbanistici e
storici e per le profonde interrelazioni sociali
inglobava la frazione di Santa Cristina a Mezzana e
le località di Montalbiolo, La Serra e Verghereto,
fu ripartita in quattro zone rionali alle quali
furono distintamente assegnati i seguenti nomi e
colori: Rione della Torre Rione Bianco, Rione
dell'Arcangelo Rione Celeste, Rione del Leone Rione
Giallo e Rione dell'Arte Rione Verde.
La festa si concentra negli anni '30 ed anche al suo
ripristino negli anni '50 del novecento, nel solo
giorno di San Michele - 29 Settembre - con la corsa
dei ciuchi al pomeriggio ed il corteo folcloristico
in tarda serata. Il Palio dei Ciuchi si correva
allora per una sola volta, sul tratto di strada che
da "Torcicoda" giungeva all'inizio della Piazza del
Comune, mentre oggi si corre al centro della piazza
in un circuito ripetuto quattro volte per due serate
notturne e una pomeridiana.
Prima degli anni '80 la corsa dei ciuchi non
prendeva neppure la consegna del Palio. La vittoria
era assegnata nominalmente al Rione senza alcun
segno connesso.
Il corteo folcloristico prendeva il via da Viale
Parenti, sfilava lungo la Piazza fino a Torcicoda e
poi ricompostosi ripeteva in senso inverso lo stesso
percorso. Oggi la Sfilata folcloristica percorre lo
stesso percorso, animando le scene principali della
rappresentazione nella piazza centrale, senza però
ripetersi in senso inverso. Non c'erano come oggi né
tribune né posti distinti. Solo nel 1937 si
predispose un palco ad uso di un gruppo di ufficiali
tedeschi, ospiti del Governo Italiano, portati da
Firenze ad assistere alla manifestazione
Carmignanese.
Nel 1939 i prodromi del conflitto mondiale
consigliarono una sospensione che purtroppo si
tramutò in caduta nel silenzio fino alla metà degli
anni '50. Da allora con più o meno lunghe
interruzioni, la Festa ha ripetuto gli antichi fasti
fino a giungere agli anni '80 che hanno segnato la
ripresa costante della manifestazione nelle attuali
tre serate. La Festa si svolge nell'ambito di tre
serate una delle quali è sempre il 29 settembre
giorno del patrono; ogni sera i quattro rioni
mostrano la propria sfilata al pubblico, in un tempo
massimo di trenta minuti ciascuno. Cinque giurati
per sera hanno il compito di giudicare il lavoro dei
Rioni stilando una classifica personale in base alle
musiche, ai costumi, ai carri, alle coreografie. Al
primo va 5 punti, 3 al secondo, 2 al terzo e 1 al
quarto. Al termine delle quattro sfilate si corre il
Palio dei Ciuchi. Quattro fantini, montando a pelo i
propri ronzini, percorrono quattro giri della
piazza. Alla fine dell'ultimo giro, affinché sia
valida la vittoria, il fantino che arriva per primo
deve sfondare con le mani un cerchio di carta posto
all'arrivo. Come da regolamento viene assegnato un
punteggio in base all'ordine di arrivo: 4 punti al
primo - 3 punti al secondo - 2 punti al terzo - 1
punto al quarto.
Al termine delle tre sere il fantino che ha
totalizzato il punteggio maggiore si aggiudica
l'ambito Palio.
conclusivo della festa è la proclamazione, da parte
del Sindaco, del Rione vincitore della sfilata
decretato dalla somma dei piazzamenti ottenuti
durante le tre sere. La contrada che ha totalizzato
più preferenze rispetto alle altre sarà premiata con
un trofeo raffigurante il Patrono San Michele.
Testo tratto da
http://www.festadisanmichele.it/ |
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