Il
Castello dell'Imperatore si trova in piazza Santa
Maria delle Carceri/viale Piave.
Isolata e dominante, su un modesto rilievo a verde
nel cuore della città, la suggestiva, luminosa mole
in alberese e serpentino verde del Castello
dell'Imperatore deriva dalla razionalità costruttiva
la bellezza geometrica, quasi astratta delle sue
superfici, appena segnate da sottili feritoie.
L'edificio costituisce uno splendido esempio -
l'unico nell'Italia centro-settentrionale - di
architettura sveva dell'epoca di Federico II. A
pianta quadrata, con lato di circa 40 metri,
movimentata in otto torri quadrate o pentagonali che
scandiscono la nuda muraglia. Le robuste murature a
secco (spesse circa due metri e mezzo) hanno
paramento regolare il alberese, e sono coronate da
un'omogenea merlatura ghibellina a "coda di
rondine".
A Prato Federico II non giunse mai, ma la fortezza,
costruita nel 1247 dall'architetto Riccardo da Lentini su di un maniero degli Alberti, fu abitata
dal suo vicario in Toscana, incaricato di presidiare
la strada che collegava il Sacro Romano Impero con
l'Italia meridionale e La Sicilia attraverso il
passo appenninico di Montepiano e la valle del
Bisenzio. Simboli reali sono i leoni di Svevia
scolpiti ai lati del portale d'accesso, così come il
timpano classico riecheggia il potere imperiale
della Roma dei Cesari. Alla morte dell'imperatore la
costruzione fu interrotta, per poi essere ripresa
nel corso del XIV secolo, quando il governo
fiorentino trasformò l'edificio in presidio militare
e prigione, collegandolo alle mura trecentesche
attraverso un camminamento coperto denominato
Cassero. Luminosa architettura in bianco alberese
coronata da torri ghibelline, solitario monumento
laico circondato da un complesso di edifici
religiosi e torri in laterizio, il castello,
restaurato negli anni 1932-33, è una delle maggiori
attrattive monumentali pratesi, che nella stagione
estiva diviene piacevole spazio adibito a
manifestazioni, concerti, proiezioni
cinematografiche all'aperto. L'ingresso al castello
si ha dal lato occidentale, con due rampe parallele
alla facciata. Il maestoso portale è racchiuso fra
due torri: quella sulla sinistra, del XII secolo,
era fino al 1767-68 molto più alta - come l'altra
sul lato nord - e ospitava la campana del Comune che
suonava le ore e chiamava alle armi i cittadini. La
torre conserva ancora l'antica porta e alcuni mensoloni che sostenevano spalti e difese esterne.
All'interno il castello, (dopo la radicale
eliminazione delle sovrastrutture sei-ottocentesche)
è un vasto spiazzo privo di costruzioni, con due
pozzi. |