Ecco
il metodo tradizionale pratese per fare un buon
castagnaccio.
Occorrono per sette persone due etti di farina di
castagne (possibilmente di Migliana o di Vernio),
cinque cucchiai di olio d’oliva e circa tre
bicchieri di acqua fredda. E ancora un pizzico di
sale, una manciata di foglioline di rosmarino, una
di pinoli e una di uvetta sultanina, ammorbidita
preventivamente in acqua tiepida. In una terrina
meglio se di coccio si versa la farina di castagne
assieme a un po’ di sale e a un paio di cucchiai di
olio d’oliva. Si mescola bene aggiungendo a poco a
poco l’acqua, servendosi di un cucchiaio di legno,
fino a ottenere un amalgama morbido, vellutato e
senza la minima presenza di grumi. Finaliste si unge
una tortiera bassa e larga dove va versato il
composto. La superficie verrà allora guarnita con il
rosmarino, i pinoli, l’uvetta accuratamente
asciugata. Con una oliera descrivete un bel giro
d’olio e mettete il vostro castagnaccio in forno a
una temperatura di 200 gradi. La cottura perfetta è
data da un bel colore testa di moro e dalla
formazione di caratteristiche crepe sulla crosta.
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