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Sotto Prato dorme una città etrusca

 

L'antica Camars, mitica città-stato etrusca, dorme sotto Prato e Calenzano, tra i monti e la valle che guarda Firenze. L'ipotesi è rivoluzionaria. L'etrusca Camars, detta anche Clusium, citata da Tito Livio nelle sue cronache e mai individuata con certezza, non sarebbe dunque Chiusi, il cui nome etrusco è piuttosto Klevsini. Sarebbe invece sepolta tra le rive del Bisenzio e i monti della Calvana come dimostrerebbero le scoperte archeologiche di Gonfienti. 
L'area è quella di Prato est, dove sorge l'Interporto, sul versante occidentale della Calvana sono stati ritrovati anche recentemente alcuni tumuli etruschi.  A Gonfienti, l'area degli scavi è di 17 ettari, ma intorno ci sarebbe molto di più: si parla perfino della leggendaria tomba del re Porsenna, sepolto con un cocchio d'oro trainato da cavalli d'oro.  E l'ipotesi dell'architetto Giuseppe Centauro, che ci ha scritto anche un libro, e presiede ora l'associazione Camars che si batte perché l'ipotesi venga verificata dalla Sovrintendenza che invece frena e vuol prove più consistenti.
Centauro, docente all'Università di Firenze e studioso di sistemi costruttivi antichi, individua tra i 25 e i 30 ettari da scavare, chiede concessioni che gli vengono negate, e continua il suo braccio di ferro con la Sovrintendenza, ma ha scoccato una freccia in più dal suo arco invitando a Prato, ospite del Lions Club Datini all'esclusivo golf club Le Pavoniere, il celebre storico dell'arte newyorchese James Beck, che conferma le scoperte dell'architetto Centauro.  Beck ha ispezionato il sito archeologico di Gonfienti, e lo ha definito straordinario: "E' una sorta di Shangri-La per gli storici, e si può salvare tutto con poca spesa" , ha detto, riferendosi ai problemi di finanziamento sollevati dalla Sovrintendenza. Sul giudizio degli etruscologi, scettici riguardo l'ipotesi di Centauro, Beck ricorda che possono sbagliare, chi viene considerato un visionario alla fine può averci azzeccato  e porta l'esempio della scoperta di Troia.  "Io credo che abbia ragione Centauro - si sbilancia Beck - Le istituzioni potrebbero essere frenate da progetti e interessi".
 Il professore americano si riferisce al fatto che l'area archeologica di Gonfienti sorge dove c'è l'Interporto, la Perfetti-Ricasoli, strada appena inaugurata che congiunge Prato Est a Sesto Fiorentino, e il progetto di un parco che dovrebbe sorgere a Gonfienti intorno al Laghetto degli Alcali. Aree, però, il cui coinvolgimento archeologico è dubbio.  Intanto si scava nell'area dell'Interporto e sulla riva del Bisenzio che guarda verso Campi.
Beck aggiusta il tiro: Al di là del fatto che si tratti di Camars, il ritrovamento è molto importante , ma poi cita l'interesse che testate straniere (Discovery, Sunday Times) e università americane hanno già mostrato, per corroborare l'ipotesi più affascinante. A sostegno della sua tesi, l'architetto Centauro espone dubbi plausibili: possibile che l'area intorno all'Arno sia il buco nero dell'antica Etruria? Possibile che sul percorso etrusco che univa Pisa a Spina, ovvero il Tirreno all'Adriatico, non ci fosse alcuna grande città? E che fine ha fatto la Camars citata da Tito Livio?  Nel Settecento, continua Centauro, sono attestati importanti ritrovamenti di reperti etruschi tra Prato e Calenzano, come la statuetta votiva dell'Offerente oggi conservata al British Museum, datata tra il VI e il V secolo avanti Cristo, o il bronzetto umbro della stessa epoca conservato al Museo Archeologico di Firenze, e poi medaglie, monete e statuette che hanno preso le tortuose vie del mercato antiquario e sono scomparse ma citate da libri storici. Ma già ai primi del Novecento la scoperta di ottanta urne cinerarie sulla Calvana fu lasciata a se stessa e le urne scomparvero. E le scoperte successive sono state casuali. I recenti ritrovamenti di Gonfienti furono scoperti per caso dall'Interporto Centrale della Toscana, che peraltro finanzia gli scavi. La novità è che nel febbraio di quest'anno l'associazione Camars ha segnalato alla Sovrintendenza il ritrovamento di tumuli etruschi sul versante occidentale della Calvana: la ripulitura eseguita dalla Sovrintendenza ha evidenziato, secondo Centauro, due tra le strutture più antiche dell'intero territorio, risalenti al periodo etrusco arcaico, VII secolo avanti Cristo.
Esiste dunque, per Centauro e James Beck, una evidente relazione tra gli Etruschi e la val di Bisenzio, tanto da presupporre che l'area pratese sia una delle zone etrusche più ricche, ancora tutta da scoprire, e soprattutto sede della grande città-stato di Camars-Clusium.  Centauro ipotizza che si tratti della Camars distrutta da Silla nell'83 avanti Cristo. E, convinto che la sua ipotesi sia vera, cerca appoggi e denaro: il Lions Club Datini vorrebbe farsi promotore di un convegno internazionale, ma senza l'appoggio della Sovrintendenza sarebbe un'iniziativa monca, inutile.  Se non si interviene al più presto, dice l'architetto Centauro, le tracce archeologiche rischiano di sparire, e l'antica Camars, sempre ammesso che si tratti di lei, potrebbe restare sepolta per sempre.

Da repubblica.it del 12/04/2008
     
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